LETTORI FISSI

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domenica 21 ottobre 2018

LA DONNA UCCELLO (fantasia)



Il bosco dei suicidi di William Blake con le Arpie

foto: nel dipinto di William Blake il bosco dei suicidi con le Arpie dell'Inferno di Dante Alighieri

C'è un albero sempreverde sotto una pettinatura bianca dai boccoli arrotolati
con perfezione maniacale.
Dai rami pendono impacchettati piccoli doni.
L'acuto sguardo delle scelte li osservò a lungo e qualcuno fu colto,  con stupita diffidenza.
La donna uccello non si lascia mai sorprendere e ingabbiare per sempre.
Dall'alto osservò identità liete di allargarsi in cerchi di vita, repliche di primavere somiglianti ad autunni, brezze tiepide dal rumore d'acqua.

Ma fu quando senti un grande respiro, quello che sopravvive alla vita che la donna uccello volò in  basso presso il monumento ai caduti.
Volò lì, dove furono incise date di vita e morte, dove  tutti furono chiamati con lo stesso nome 
amore, amore, amore...
Era il  tempo confuso d'ore luminose che riempivano un nido vuoto.
La donna uccello fu airone, falco, tortora.
Però da quando  si ritrovò cuculo, da allora, non parlò quasi più, e non tornò più in cima.

"Hai sessantacinque anni passati, come puoi continuare a stare lì in cima?" (Italo Calvino)


sabato 15 settembre 2012

ULTIME VISIONI (anziani) di rosanna gazzaniga (Fantasia)



 
ULTIME VISIONI (fantasia)

Nel parco silente
apparve solitudine
biancore di mandorlo.
Strascicava i piedi
trascinando brandelli
ombre
ormai lontane.
Un cane la vide
e unico, la seguì.
Avevano la stessa
infinita fame, ancora
piccole stelle fra gli occhi.
Li vide da lontano
la vecchia sdentata
offrì loro
rosse bacche di tasso.*
Mangiarono
e venne la pace.
 
*Nota: il tasso è una pianta velenosa. 

    ULTIME VISIONI (anziani) di rosanna gazzaniga (Fantasia)


giovedì 16 giugno 2011

LE TRE


LE TRE

Chi sei tu,  pensiero potente sconosciuto
che mi chiami
tra ombre e riflessi tremuli di astri e luna
sbatti sul mio cuore  ali di angoscia
e tocchi con un brivido gelido
la mia pelle?
Non vedo il tuo volto
ma mi assomigli
fantasma silenzioso
 le mani a pugno negli occhi
 la bocca aperta
e un urlo silenzioso con il dolore del mondo
in un rauco singhiozzo.
Ogni notte puntuale
tre rintocchi nel cuore.
Mi sveglio così, o ancora dormo?
La mente non ricorda chi ha fissato l’ora
di questo strano  incontro che si ripete
anche se breve era il sonno.
Che cerchi, che vuoi?
forse una preghiera  o il mio rimorso
e un segno di croce
che unirà la mia terra
con il tuo cielo
o il fuoco.