LETTORI FISSI

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giovedì 14 marzo 2024

Digiuno uditivo



Il digiuno uditivo
non è servito a nulla
di colpo il silenzio pesa
il cellulare lampeggia 
vibrando insofferenza
ma soffoco d'orgoglio.
Pensieri nuovi 
si rifugiano nella lingua.
La notte è rinchiusa
in un digrignare di denti 
Sono sola, forse mi manchi.
Una pastiglia bianca stritola
la memoria che ruota
ho un gesto deciso
la luce s’accende
vola, prende di mira i neuroni
nutre i più fragili, li unisce
in un nuovo rifiuto.
Come il sole d’inverno
diafana e vuota
utile al nuovo
innamorata d’ansia
patteggio tonalità
grigie nel cuore
e sul tuo volto.

giovedì 12 settembre 2019

FIAMMATE




A volte mi abita la strage
così elargisco falsamente candida, a piene mani
argomenti cupi.
e attendo repliche vacue, virtuose
da scuotere come uno straccio.
Perché lo faccio?
Forse per ascoltare smentite
conferme, fiammate di soavi paradisi
sconosciuti alla memoria.
Così, resto chiusa da una frotta di dolore
impaziente di trovare compagni di viaggio
dall’allegria stabile.
Forse il mondo è ancora buono
forse nessuno recita appeso a un filo
di miserabile rassegnazione…

venerdì 15 febbraio 2019

VOGLIA DI SBRICIOLARSI




Non è servito rinchiuderla 
sbocconcellarla pian piano
convincerla che farsi divorare è utile
che il mondo è bello perché dopo la neve
è primavera.
No, lei così pessimisticamente 
indifferente non ascolta, non chiede, non sa
se é più commestibile, l’amore o la paura.
Anche ora, anche ora lei parla sottovoce.

Bellezza dove sei? Tra gli alberi, tra gli aironi che pendono
Come grosse pigne scure, dove? 
Non ti vedo più. 
Nelle pieghe del tempo c’è solo un guinzaglio
che si allunga a dismisura 
agganciato a un cane che urina debolezza
piroettando insistentemente
addosso ai muri, ai tronchi secchi
a fogli bianchi gettati in strada.

Vorrei farlo io, sai? Sciogliermi con disinvoltura
disintegrare tossine e risorgere leggera.
Io che ho una voglia pazza di sbriciolarmi in emozioni
ritrovarmi negli altri, e non vi riesco...

sabato 5 maggio 2018

NARCISO



RICUCITURE
Sono malata di niente.
Una  terrificante nostalgia
vaneggia a quaranta gradi
e sull’acqua grande, arrossa
come un tramonto rappreso sui pioppi
L’argine si sgretola ogni giorno
per ricucirsi di notte.
La sonorità del fiume è un punto esclamativo
che si trasforma in domanda.
Un sorriso ora
potrebbe valere più di ogni altra cosa…



























NARCISO
Non mi somigli, narciso
tu sprofondi nella pozzanghera
fino al centro del fuoco
La tua calma di traliccio
ha ucciso il mio tempo
e tra le mani ho sillabe scure
che tuttavia  fioriranno 
in nuove pacificazioni.


venerdì 27 aprile 2018

FRAGILE




Sono fragile.
Ho la rassegnata fragilità degli anziani.
Non l’impotenza rugiadosa dei bambini che piangono rabbia
Non quella degli adulti che vibrano frustrazioni.
La mia  fragilità è avvolgente
Sicché la primavera mi scalfisce solo di lato

Il verde mi riguarda parzialmente.
Anche in esso io noto la sofferenza, gli steli piegati.
Il mio corpo ostinato decide strane posture
che rifiutano impulsi della mente.
Mi sento arsa dagli anni
la pelle dolorosa è debole rifugio
il mondo  muore dentro e fuori
la pausa della maturità è finita
come una ricreazione allegra e troppo breve.

Ora l’attenzione è sgomento
per attimi troppo veloci
e avvolgente è la certezza di uno scorrere precario
fluido, senza soste rigeneranti.

Ho tutto sotto controllo
ma la tenerezza è insofferente a colori statici.
C'è il vuoto dentro
la vita non vissuta
è fatica nello scendere la scala
pietra nel fiume scalfita dall'acqua
è il fragile profumo dell'iris di maggio
è il sapore grigio e umido del già visto…

giovedì 1 febbraio 2018

DESTINO





Dipinta incastrata dall’estroso pittore
allineata in una prospettiva statica
mi ritrovo spalmata, assurda e compressa
come un colore strizzato in un tubetto.

In attesa di un rimescolamento liberatorio
sono quadro immobile
posso solo guardare senza aspettative.

Nessun volo solitario o in coppie di colombe
mi sfiora: esse sfidano nuvole e uragani
tubano volandosi intorno in alto
poiché l’amore eleva mentre io
ristretta nella cornice sento
solo atomi di insofferenza che si aggregano.

Alzo una mano e raschio la superficie
che si tende flessibile come un albero
ancorato a profondissime radici.

Forse un giorno
troverò l’impulso gemello e coraggioso
oh, non in terra, nelle certificate certezze
ma raccolto e connesso in un raggio anomalo
sfuggito dal grande occhio misericordioso

dell’incomprensibile Dio
che ascolta sempre o quasi tendendo mani invisibili
che nessuno riconosce in tempo
nel tempo...


8/8/2014

mercoledì 10 gennaio 2018

FRASTUONO




Ha costruito bene l’interno, la vita.
Gradini  di marmo conducono senza fretta
a una stanza grande.
Tra scrivanie e archivi
alle finestre splendono luci.

In gabbia,  a volte,  un uccello rosso
canta deformando voci
quando ricordo, quando  confusa  
prendo il quaderni sbagliato per gli appunti
quello ad anelli
quello senza gli angeli.

Il cuore matto dal  rumore aritmico
danza felice,  come un cane slegato.
Da tempo  è libero
gioca senza catene
e non  distingue mai gli amici dai nemici
se la chiave d’ingresso  gira
e arrivano ospiti ingrati, senza bussare.

Loro ammirano l’albero vecchio e finto
pieno di decori scintillanti
bevono alla mia salute, ridono
discorrono  brevemente col mio tempo strano

e malgrado tutto
ha uno sguardo allegro Il frastuono...




venerdì 8 dicembre 2017

NOTTURNO



Il mio  corpo si solleva dal letto
ascolta il rumore del vento che scuote l' albero 
Sciabolate di luce, notturne farfalle d’argento
invitano a domande piene di timore
- abituata alla notte avrò ancora
un tempo di luce?-
La luna sulle mani provoca ombre, le smuove
mi cadono addosso
Vorrei rinchiuderle, ma so che sgusceranno
e allora le accarezzo
le lascio libere nello spazio di ore notturne
in rassicuranti geometrie colpevoli
e brevi...
 3/10/13

lunedì 11 settembre 2017

VUOTO (recite)




Uguali
non complementari
quasi quasi amici
nessun brivido
solo tecniche freddolose
ormai lo sfiorarsi sembra incestuoso.

Rami secchi oscillano tra rami verdi.
In cerca di erba più verde
una lumaca rossa e nuda
lascia lunghe scie umide sull’asfalto
i grandi occhi dondolano affamati.

Passeggiano distanti
hanno concluso la recita degli innamorati
ognuno esalterà i difetti dell’altro
l’odio staccherà deboli radici
sulla spianata del dubbio
la marcialonga dell’orgoglio

mercoledì 6 luglio 2016

LIEVITÀ D’ALBEDO




Mi fermo su lievità d'albedo
alchimia di sole e nuvole a luglio
il ramo secco oscilla con quello verde
il cuore mi batte sul collo
pulsante dondolio tra un passato ingiusto
e un presente insipido cielo.
Bisognerebbe spegnere tutto
cellulare, tv
desideri, voci
spaziare con gli occhi dentro ai suoi
fino a scrutare stelle
fino a vedere il sole girare vorticoso.
Bisognerebbe  adagiarsi nell'acqua
lasciarsi andare alla corrente
udire solo l'allegro monologo delle rondini
saper vivere ascoltando solo ritmi di luce
aspettando sereni il virare del colore al rosso
gustare l'incessante alchimia tra oro e ferro
senza lasciare spazi a voci e  ricordi…

mercoledì 3 giugno 2015

DISEGNI D'EDERA

Immagine di Francesca Woodmann


Ci siamo stretti le gambe per ore ed ore
ma ora pare mancare l’appoggio caldo
ora che mille medaglie vinte alla fiera della gioventù
al confine d'una povera vanità
brillano di rosso sul petto.

Noi ormai silenziosi nemmeno ci guardiamo
nel casolare il tetto di paglia giallastra
brucia al sole, senza fumo.
Finestre basse accolgono disegni d’edera
vene attorcigliate a mani dure e inerti
è così strano guardare sotto lenti nere
il silenzio passetto lieve,
che come un gatto veloce, fugge nella siepe scura
nei desideri di ritorni improbabili.

Cado verso il risveglio
su labbra che tremano, bandiere piene di stelle opache.
Ti ucciderò a metà capitolo, questa notte
leggendoti per l'ultima volta
tra i fiori gialli di primavera
e gli stucchi gessati del pozzo
quando impregnati di rugiada si sfarinano
nell’alito di un delirio.

Il senso del troppo pieno ci sconvolge
un amore monogamo ora ci è impossibile...

venerdì 1 maggio 2015

IL LUPO


























Appoggio la schiena alla parete grigia
d’un lettino asettico
respinta dalle tue mani
che premono sul mio petto
lasciando impronte profonde, togliendomi il fiato.

Cerchi la vena da succhiare
procuri tremiti che annullano raziocinio e volontà
le mie braccia assenti avvolgono l’oltre
mentre le tue dita scivolano bollenti
indugiano nei pressi di un ombelico contorto
residuo d’altri mondi.

I battiti nel groviglio d’attese, aumentano
la mente segue un volo imperfetto
mentre io intuisco la fame del lupo.
Poesia e pensiero si contrappongono
nemici da sempre…



http://rosannagazzaniga.scrivere.info/index.php?poesia=383954&t=Il+lupo

giovedì 12 marzo 2015

INTERVISTA all'io - Poesia di rosanna gazzaniga (Introspezione)







 Di  che colore è la tua ansia?
-          Grigia, è solo ombra.
Quando arriva?
-          È mattiniera, all’alba con un miagolio
Confuso con quello del mio gatto.
Arriva da sola?
-          qualche volta con l’amore
qualche altra con la paura.
Resta a lungo?
-          Il tempo di sferzarmi il cuore.
Perché non ti lascia in pace?
-          Ho l’abitudine al ricordo.
Cosa le offri, da buona ospite?
-          Tutto ciò che amo di più, e una preghiera…
*
Nessuno sa dove vanno a nascondersi le tenebre e i ricordi
Nessuno sa  come nascono i colori.