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sabato 3 dicembre 2016

Amara visibilità primo dicembre 16


 1/12/16 -incendio alla raffineria di Sannazzaro (pv)


Bruciano
orizzonti e autunno.
rifulgono  nebbia
ali,  idrocarburi
giorni d' amara visibilità.

Per un’ora 
sfrigolando  impotenza luminosa
la raffineria abita in mille case.

In strada
lampeggia la paura
cercano conferme
donne e uomini
calcolando distanze e fraternità.
 
Tra i comignoli
sale una sconcertante offerta
forme di falco e ossigeno ucciso
fiamme rotonde
ignote sfide e larghezze di veleni.

Nell'azzurro  soffiano capelli neri
la terra accoglie
la fine mostruosa del catrame.
Il fumo  è protagonista
la valle in attesa di pace.

Scintilla il calendario
e solo il fiume che scorre coi ricordi
si fa beffe
delle nubi colme di ceneri
infide, basse e oscure…

lunedì 24 marzo 2014

ACCADE la primavera (natura)






Accade in un attimo, ricordi e osservi
Ieri l’erba era più bassa,  il merlo più scuro.
E quel colore che gioca col vento?
Fiori, un assedio di fiori.
accade di risvegliarsi all’alba con un  profumo
forse di venerdì
forse al 21 di marzo tra suoni e luce diversi.
Mille primule si mettono in mostra
dall’acacia  in accordo vibrante
germogli duri e pentiti hanno dischiuso foglie

Fragranze leggere si levano  intorno
bisbigliano invisibili, trilli  scandagliano toni
abbracciandosi vibrano viole
giacinti e primule impattano il cordolo
spezie delicate, argine di colori.
mi guarda una miniatura antica
mi saggiano occhietti scuri
una lucertola sfuggente
scompare in fretta in una ruga di terra.
Si stiracchia le ali il vento
nevicano petali
è profumata l’ultima neve di primavera
ha un fruscio leggero come il mio sorriso.
Tu lo senti quel brivido?
Languidi impulsi
se  mi tocchi se  mi odori .
Chissà se anche i fiori lo provano nell’essere annusati
chissà se gemono nell’essere colti…
*
Nella luce che sfida le ombre
pensieri si espandono in un flusso di colori
oggi solo immagini di pace
sul marciapiede di fronte qualcuno scarta una caramella
e sorride.


lunedì 9 settembre 2013

L'agonia del pino - Poesia di rosanna gazzaniga (Natura)



Quei rami protesi
nudi, dalle dita monche
senza più linfa che gocciola
giganti mozzati
dalla stupidità dell’uomo
che sperava di modellare l’alto pino
sovrastante lo sfacciato biancore
della casa pretenziosa;
sembrano mani giunte
preghiera ai corvi
che nemmeno si posano.
Nessun volo può più umettarne
le foglie
sparse sulla terra
come pungenti lacrime
lui, non conoscerà l’ingiuria del tempo.
E’ lontano lo svelto correre
degli scoiattoli e il litigio dei merli
solo la tenace edera
avvolge l’avvilito tronco
in un abbraccio mortale
a suggerne l’ultimo respiro…

L'agonia del pino - Poesia di rosanna gazzaniga (Natura)