LETTORI FISSI

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giovedì 14 marzo 2024

COPPIE










Su un filo, alte da terra, qualcuno osserva.
Due tortore dal collare scuro, tubano liete. 
La coppia è grigia, serena, consolidata. 
Scuotono il capo, guardando distanti
colori accesi, speranze e disinganni. 
*
Un palloncino rosso a lungo ha festeggiato
volando a zig zag 
poi schiavo del caso, s'è afflosciato
come un grande cuore stanco
nell'acqua grigia e torbida d'un solco arato.
*
Fiuta carezze un cane
al centro della strada, ostinato aspetta.
Ogni giorno la solitudine dai capelli bianchi
passa, si ferma e generosa dona affetto
meditando sapide verità che sparpaglia
tra sguardi indifferenti, schizzi di fango
e crocchette.
 

lunedì 19 luglio 2021

Arriva la luce









E poi la luce si fa Luce
mentre l'ombra opaca raddoppia
il  grigio della strada
la calura drena il ronzio d’ api 
e gli alberi scagliano squittii.

Quante  cattiverie si compiono
per trovarti. si taglia un albero 
che ombreggia colture 
Si  tortura uccidendo per sapere
chi  ha tradito …Arriva la luce 

ma la luce è strana 
nella direzione d’ un vortice imprevisto.
Se il dubbio si fa da parte 
la verità nuda e brillante 
è sempre crudelmente insopportabile.




sabato 2 gennaio 2021

DISPERSIONI

/
14/10/2020
 

La paura ha disperso gli indirizzi.
Come l’abbondanza essa scintilla
in abiti su misura
stende le mani ornate
da gioielli abbandonici
sprigiona aliti di noia e alcool.
 
Ci ha trasformati
e immersi nell'onda circolare
delle pietre scagliate.
L'impotenza ha radici folli
si resta così in paurosa apnea
immersi nella tana dei desideri
nella ressa dei gesti quotidiani
assurti a miracolo.
La crescita del piccolo esplode
dentro diventa tutto il mondo...


venerdì 23 ottobre 2020

VARIAZIONI








Qui dove il mio paese
s’allarga con piedi d’argilla grigia
vestito di tiepido salnitro
dagli orli diseguali
qui profuma di buono
l’albero della reciprocità.

Cancelli chiusi, volti abrasi di vita
riescono ancora 
ad aprirsi in un sorriso. 
Una mano gentile riappende
il cuore di carta appeso a un filo. 
Le corse nella nebbia 
arrivarono infine alla serra 
e ora seduta su un gradino 
conosco la chiave che apre alla pace 
al fresco morbido del tramonto
e forse non è troppo tardi
per diventare gioia…


lunedì 15 giugno 2020

SPIRAGLI








Madre e figli, tessiture complicate
nuvole di tempo
che si dissolvono in pianto
grandine o neve
regole affidate dalla vita
seppellite pian piano
incendiate dall’assenza.

Tu abiti nell’alveare
delle mie abitudini e dottrine
io in un debole spiraglio del passato.


domenica 16 febbraio 2020

STRAPPI



Non esce quasi più.
Il pelo che sfuma nel grigio
disegna la cute candida
i suoi sentieri luttuosi.
Da vent’anni ogni tanto urla solitudine
ma si lecca ancora
strappa le unghie coi canini aguzzi
residui puntuti di una fame avida e tenera.
E dorme. Quasi tutto il giorno.
Urla, quasi tutto il tempo residuo.
La gatta anziana, semi cieca
è diventata prudente
e musa, per la donna fantasma
che l’accudisce nel diradarsi dei giorni...


domenica 1 dicembre 2019

LAMENTO STRANO





Mi hanno lasciato il segno i tuoi anni
mi hanno invasa come una malattia.
E qualche volta colano dagli occhi
messi subito in fuga
da un lamento strano 
rabbia, gatto o uccello, chissà...

Ogni attimo vissuto è un volo alternato
tra rimpianti  e desideri.


martedì 17 settembre 2019

RITARDI





Inghiottendo ipocrisie
galleggerà l’ombra spezzata
dal fiume all’erba?
Quanto tempo servirà per alzarsi
uccidere, misurare tracce e distinguere
i morti soffocati dagli annegati
fra sabbia,  insetti, e giornali?
Quanto per sognare voli
quanto per camminare in acqua
lasciando impronte?
Fare un cenno d’amicizia
sedersi a un tavolo, odorare pesce
inghiottire vino e molluschi al limone
o rigirare gusci immaginando
perle paglierine si potrà ancora?
Si, svanirà il tempo sospeso di gocce velate
e di consigli per consolarsi.
Svanirà, perché al sole anche il dolore
riluce sul ciglio della strada.
Passerà anche l’estate pazza
l’autunno dominante e l’inverno mortifero.
E si vivrà ugualmente tra poveri famelici
e ventri sazi.
“Si può forse ritardare la primavera?” (*)

(*) l’ultimo verso è di Percy Bysshe Shelley


domenica 2 giugno 2019

SPIRAGLI



Madre e figli, tessiture complicate
nuvole di tempo
che si dissolvono in pianto, grandine
o neve
regole affidate dalla vita
seppellite pian piano
incendiate dall’assenza.

Tu abiti nell’alveare
delle mie abitudini e dottrine
io in un debole spiraglio del passato.

giovedì 2 maggio 2019

POI




Poi la rinuncia diventa dolce
santità giustificata
ricorda il disfarsi dei semi
nel passo fondo, verso l'acqua
a primavera.

Poi sai che non c'è motivo
per essere amati
né per essere odiati o dimenticati
e sai che unisce più la voglia di guerra
che quella dell'amore.

Poi c'è l'allegria
che sospende
la traduzione del commiato imbarazzato
e tende la mano
allo spazio vuoto che scintilla...

giovedì 7 marzo 2019

LE REGOLE DELLA CROCE



Le regole della croce
conoscono il vento dell’infanzia
gli odori teneri dei bambini
il buio secco della dispensa sicura
e quello strano del pozzo
che custodisce la luna.

Ti ho sognata sai, tu eri l’angelo
che porgeva il fiele per farmi guarire
me lo mettevi sugli occhi, nelle orecchie
ovunque.

I tuoi esempi erano gesti teneri
e parole dure non raffinate
erano semi in un sacco
grano da sbriciolare per saperne cogliere
nutrimento ed energia.

Da bimba vi tuffavo le mani
alcuni li assaggiavo, incollavano la lingua
suggerivano prudenze, parole sottili
silenzi da inghiottire. Poi strada facendo
li ho tutti dimenticati.

venerdì 15 febbraio 2019

Viaggiando








Un cartello indica il limite di velocità
fermo l'auto, mi appoggio al vetro
si rivela improvviso il verde
il volto nascosto delle cose mi fa tremare.

Arrivata piano alla verità,
ora bisbiglio odore di neve.
In certi momenti diventi enorme
mi assorbi interamente
come fossi una piccola cellula
eppure sei nato tu da me.

La tua assenza è amore che si trasforma
malinconia, che una lente ingrandisce.
La strada si apre improvvisa
tra righe stampate di bianco
interrotte da nastri rossi e stop intristiti.

PROFILI DI RAME



C’è un lato di me che preferisco
che porgo sempre alle foto
coniato da antiche simulazioni
vincolato a essere luna.

Lo sguardo sfugge a un mondo
che dimezzato appare migliore.
Adora il lato l’occhio spalancato...
A lato sfuggono dispetti e smorfie
le parole altrui sono udite flebilmente
a lato scivolano pericoli
nessun nemico intimidisce
nessun amore inibisce
nessuna morbosa curiosità invade
e il rossore al volto deturpa solo a metà.

Di lato il piede ammicca a sentieri invitanti
la vita sfuggente condona commenti
a profili forgiati su medaglie di pietra e rame.

L’occhio spalancato su un lato ha la pelle intatta
il resto negato e tenace residua in ombra.
Se anche ci fosse la luce di un faro
la parte oscura è solo immaginaria, invisibile
e atttrae...

sabato 5 gennaio 2019

NUOVO




Avviene sottoterra il processo dell’acqua.
Sembra una cosa seria il proposito
“Anno nuovo, vita nuova”
ma le vacanze finiscono, i bisogni si moltiplicano.
Il caos dei mille impegni ha un vestito
nuovo e antico.
Mi precede lo sguardo e dopo
arriva la mia testa, arriva il mio passo
che rompe il silenzio di una cronologia inversa
e mi volto,  toccando cornici.
Ho trasferito immagini sul legno
e su pareti alte  e bianche
con una tecnica di colle invincibili.
La saggezza della frustrazione
è una cronica ottimistica frase…


sabato 29 dicembre 2018

DIV.



Si spedisce denaro, si compilano schede 
e la notte tace.
Lo spazio delimitato tra due mani 
si può valicare. il mondo conosce mille rimedi all’ansia.
Mi hai guardato con l’anima a nascondino 
impaccio, luci timide negli occhi
nessuna astuzia, o giochi del cuore.
L’amore che emani è calamita

ma tutto è troppo, tutto è lontano.
Difficile per cuori di purissimo cristallo
trovare spazi dove sostare, senza cadere e infrangersi.
Impossibile non sentire la tua tenera malinconia

il timore di non essere accettato.
Tu non consumi mai la disperazione.
Nemmeno sai che vivi
nel cuore inconsolabile di chi ti ama
e scopre il Creatore nella tua croce
fissandola ogni giorno, respirando il tuo dolore.

giovedì 4 ottobre 2018

PUNTI LUCE





Senza dirmi nulla
hai levato anche l’impronta delle cose da salvare.
L‘impotenza mi solleva  in uno strano ribollire d’acqua
quasi vi fosse una sorgente
invece è solo il passo veloce di agili indifferenze
io non ho paura, anche se non ho più nulla.

La mia morte è invisibile
si nutre di profili sovrapposti  che si fondono
e guardano il vuoto, di numeri spaiati 
che restano in ombra
punti luce che sollevano forme acuminate.
La realtà ha bisogno d‘essere intuita.

mercoledì 13 giugno 2018

DISSOLVENZE IN NERO




In dissolvenza incrociata
l’ultimo lamento si confonde col primo vagito
spirale immortale di vita, onde
che si allargano inarrestabili nell’universo.

E’ presente in ogni istante la morte d’estate
piccole ali, piccoli cuori
sfidano ebbrezze di libertà assolute
comportamento frattale
di una umanità ansiosa di estasi.

Uno schiaffo all’aria e la mosca cade
un passo in più e muore la formica
un bicchiere di troppo e la vita sembra migliore
fino alla prossima curva.

Quelli muoiono tra zampironi e vape
gli altri deformando l’argento opaco
di un guard rail che li attira.
Sonnecchia la morte in attesa
di regalare l’ultimo brivido
nel mistero della nostra esistenza
in bilico tra incoscienza e certezze immanenti.

Si perdono così i figli
In uno schianto di cuore e metallo nero
tra il sudore di effimere attese
e l’ostinato silenzio delle stelle...

mercoledì 23 maggio 2018

LA SOGLIA





Nel gioco di sguardi
l' attimo impareggiabile
un solo istante in cui colori-pensiero
invadono la soglia.

Mi vedi? Sono a un passo
dall’uscita
sono il profilo scuro
in controluce
nella sala vuota.

Oltre i tendaggi che chiudono saluti e sorrisi
divento statica immagine, sfinge
con l’occhio fisso che si abbaglia
di vuoto e  musiche  lontane.

La fedeltà alla gioia
ha le ombre del crepuscolo
i palmi sugli occhi un buio necessario

Chissà se  domani  vedrò di nuovo, nitidamente
colori, germogli e fiori…

domenica 18 febbraio 2018

DUETTO






Svolgo la mia vita a due voci
ma quando parlo è un duetto inudibile.
Lei così pura e pudica a volte insorge
e mi rigenera.

Quello che è certo
è che lei resta a volte sospesa su un filo 
e canta il suo strepito così grande e armonioso
che sembra di mille voci
ma io non so mai se è timore o gioia...


mercoledì 14 febbraio 2018

LA CASA DI FRONTE




La casa di fronte non mi ferisce più
la catena che regge un cartello oscuro
è lunga e distante e illeggibili numeri, date
o memorie felici .
Le iniziali di un nome a mezza altezza
non trovano  spazio per dispiegarsi.
Appoggiata a uno scaffale vuoto 
trema una tenda sollevata a metà 

Dentro orbite scure, nel suo tempo di sale
solo luci e suoni sfocati.
Distante sull'asfalto un segnale di stop
illividisce al ghiaccio.

Occhi e lingua pietrificati sostano al sicuro
vive sogni in libertà 
la mano che sfiorava una gabbia
il corpo da guidare.

La casa di fronte ha la faccia giusta del dismesso
su una scala vasi di fiori secchi
dondolano con un brusio d'insetto.

Al pomeriggio la sua ombra cade su di me
offusca il mio giardino assolato
proponendomi silenzi aridi
ma  a dieci metri la gioia è vicina
corre col cane e i bambini.

Al mio cancello a volte, arrivano momenti felici
come petali al vento
io li vedo,  li raccolgo e  ricordo
ritrovando voci che ricompongo
piano, in un’altra atmosfera...