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domenica 22 ottobre 2017
lunedì 16 ottobre 2017
ESALAZIONI DIMEZZATE (fantasia)
Al male inguaribile sgomenta la dolcezza
la vitalità animale.
Lascio il dolore insopportabile a terra
come nebbia esala sul mio corpo
che immobile respira piano
mentre in alto le stelle ammiccano col loro fuoco.
Esco fuori dal corpo senza rumore
E mi amo. E amo. Potrei farlo senza ostacoli
prudenza o veli
potrei diventare qualsiasi cosa
ora, notturna e diurna
vibrante e imperfetta, ma viva
pur così dimezzata...
Mutarmi in una metamorfosi folle
in falco, spezzare l’aria di cristallo senza ferirmi
e chiederti scusa, chiedere scusa al mondo
perché spesso io lo dimentico...
Potrei volando, entrare dagli occhi
insediarmi nel cane del vicino che danza
in circolo, cantando solitudini da tenore
ritrovarmi con un brivido di meravigliosa paura
in piccola carne di topo
o in affamato scarafaggio ripugnante
trasformarmi con una blasfema transustanziazione
in pane, sfamare la mia e altrui fame
ridere fino a sentirne l’eco sui muri insormontabili
qui intorno
sfidare me stessa e gettandomi, acqua sul fuoco
ritrovarmi in un uomo
nell ’uomo smemorato, indifferente
e solo...
e poi riuscire a cambiarlo.
12/10/2015
12/10/2015
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=396454
mercoledì 11 ottobre 2017
TENTAZIONI
Un rombo di sottofondo si impone
dentro le vene vibra una cascata
un piccolo rifiuto
sovrasta per un attimo
sovrasta per un attimo
la sua aggregazione di gocce gelide
ma l'acqua scorre, ed è vertigine.
Ai lati della fune
il mondo oscilla, tra il passato e l’oggi
sul ponte di vecchie assi
che si modificano sotto i piedi
La grande voragine attira, e sembra sorridermi
come il peccato
il suo eterno senso immorale
che resiste e torce i visceri
il suo eterno senso immorale
che resiste e torce i visceri
impossibile camminarvi a lungo.
Tra pareti grigie e l’abisso verde cupo
se ne vanno scintille e certezze
dai miei occhi al cielo.
dai miei occhi al cielo.
È tremenda la consapevolezza d’essere deboli.
***
La versione declamata da Rodolfo lettore
***
La versione declamata da Rodolfo lettore
domenica 8 ottobre 2017
venerdì 6 ottobre 2017
mattini d'autunno
agglomerati di
piume tacciono
intenti a scaldarsi
i nostri giorni accorciati
vibrano nelle mani
nell’aria a metà giornata
mille soli pigolando in ritardo
mille soli pigolando in ritardo
ci parlano di gioie invecchiate.
Con un setaccio, cantilenando
movimenti ritmici
separo sassi ed erbacce
resta soltanto terra buona
una polvere fina,
dove mani e piedi lasciano orme profonde
il seme del prato nuovo attende l’acqua
il sole
ha terrore delle pietre
come fosse memoria che falsa ogni cosa...
come fosse memoria che falsa ogni cosa...
venerdì 29 settembre 2017
OSSIDAZIONE
Agnes Herczeg, legno e ricamo.
Una gomma strana
che nessun dolore
annuncia
sfuma contorni
rispettando la par condicio destra e sinistra
toglie un poco di rosso a labbra
il castano ai capelli
l'ocra alle mani e luce all’incarnato
mi vuole evanescente e bianca
tatuata e inguardabile.
Sono un pioppo d’argine
scarno di foglie fiammanti, oscillo al freddo
scarno di foglie fiammanti, oscillo al freddo
diversa e già smemorata
di sguardi curiosi che si impigliano su me
di sguardi curiosi che si impigliano su me
come pungenti unghie di gatto su fragile seta.
Coriandoli dalle mani risalgono braccia
si uniscono
discutono accordandosi per ambigui decori
discutono accordandosi per ambigui decori
lasciano addosso sentieri, mancamenti azzurrini
improvvisi vuoti
come neri buchi stellari
come neri buchi stellari
Sfuggo così da perfezioni, sogni colorati
ambizioni impossibili
e mi allontano dagli altri a piccoli balzi
distanze e assenze sempre più
lunghe...
lunedì 25 settembre 2017
RECITE
Eva Antonini -sculture
Qualcuno ha spalancato la via di fuga
Qualcuno ha spalancato la via di fuga
il
freddo mi avvolge.
Metto
una sciarpa sulle caviglie
la
recita è già iniziata
io non
mi accorgo del mio turno
arriva
improvviso
rischio
di dimenticare qualcosa.
La sala
è buia, la luce alle spalle
mi
protegge dagli sguardi.
La
commedia iniziata con una nota allegra
termina
con uno sparo
molti
applaudono
qualcuno
grida "brava!"
Io
vorrei solo dormire
lunedì 11 settembre 2017
VUOTO (recite)
Uguali
non
complementari
quasi
quasi amici
nessun
brivido
solo
tecniche freddolose
ormai lo
sfiorarsi sembra incestuoso.
Rami
secchi oscillano tra rami verdi.
In cerca
di erba più verde
una
lumaca rossa e nuda
lascia
lunghe scie umide sull’asfalto
i grandi
occhi dondolano affamati.
Passeggiano
distanti
hanno
concluso la recita degli innamorati
ognuno
esalterà i difetti dell’altro
l’odio
staccherà deboli radici
sulla
spianata del dubbio
la
marcialonga dell’orgoglio
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